sabato 23 giugno 2012

Igor Stravinsky e il concetto di patria

Cosa significa essere nati in un paese piuttosto che in un altro?
Cosa implica per una persona sapere di appartenere a una nazione con una cultura, una lingua e una storia definita?
Cos'è il sentimento di orgoglio nazionale che, in situazioni diverse, ognuno di noi ha sentito?

Noi de Il Segnalibro non abbiamo le risposte a queste domande, ma crediamo che le parole dette dal musicista russo Igor Stravinsky sulla sua patria, patria che rivede dopo cinquant'anni di esilio, possano essere fonte d'ispirazione per ciascuno di noi, per capire come relazionarci con la nostra nazione che purtroppo sentiamo sempre più distante e invisibile.

L'odore della terra russa è diverso, e queste sono cose che non si possono dimenticare...
Un uomo ha un solo luogo di nascita, una sola patria, 
un solo paese - può avere un solo paese -
e il suo luogo di nascita è il fattore più importante della sua vita.
Mi rammarico che le circostanze mi abbiamo separato dalla mia patria, 
di non aver prodotto qui le mie opere e, soprattutto, 
di non essere stato qui ad aiutare la nuova Unione Sovietica 
a creare la sua nuova musica. 
Non ho lasciato la Russia di mia volontà, 
anche se c'era molto che non mi piaceva nella mia Russia 
e nella Russia in genere. 
Ma il diritto di criticare la Russia è mio, 
perché la Russia è mia e perché io l'amo,
e non concedo questo diritto a nessuno straniero.

Per chiudere questa breve riflessione, vi lasciamo con un piccolo video di una delle opere più importanti del musicista, La Sagra della Primavera, coreografata dal genio indimenticabile di Pina Bausch.


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