giovedì 14 giugno 2012

Il Segnalibro@Valparaíso, ricordando Pablo Neruda

Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone. 
Così diceva John Steinbeck e noi de Il Segnalibro non possiamo che essere pienamente d'accordo.
L'esperienza del viaggio porta inevitabilmente a dei cambiamenti. 
Ogni volta che torniamo dopo aver visitato o vissuto, anche per brevi periodi, in un posto altro rispetto a "casa", ci rendiamo conto di essere diversi, di aver acquisto una maggiore consapevolezza di noi e di ciò che ci circonda.
Se siamo abbastanza fortunati entreremo in contatto con dei luoghi che resteranno indelebilmente dentro di noi, un ricordo vivo che si crea con tutti e cinque i sensi. 
Chi di noi non ha un profumo che lo riporta, come una macchina spazio-temporale, nel luogo in cui lo ha sentito per la prima volta, ad esempio?

Uno di questi luoghi magici è la cittadina di Valparaiso, in Cile.


Dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2003, la città conquista anche le anime più tenebrose con la vivacità e l'allegria dei suoi colori. Interi quartieri, quelli più antichi, sono composti da casa colorate con le tinte più accese e particolari, creando un insieme davvero unico.
Valparaiso colpisce anche per la casa di Pablo Neruda, La Sebastiana, in cui il poeta visse e lavorò per molto anni.


Visitando la casa, è molto facile immaginarsi Don Pablo al lavoro mentre trae ispirazione dalla fantastica vista del suo studio.


Alcuni luoghi, grazie all'unione favorevole di predisposizione personale e ottimi compagni di viaggio, restano dentro di noi come la promessa di un ritorno che dobbiamo a noi stessi per rivivere gli attimi di serenità e curiosità che ci hanno regalato. 
Proprio come alcune poesie di Neruda che impongono la rilettura per donarci ancora e sempre nuove sensazioni.

Nuda sei semplice come una delle tue mani, liscia, terrestre, minima, rotonda, trasparente, hai linee di luna, strade di mela, nuda sei sottile come il grano nudo.

Nuda sei azzurra come la notte a Cuba,
hai rampicanti e stelle nei tuoi capelli, nuda sei enorme e gialla
come l'estate in una chiesa d'oro.
Nuda sei piccola come una delle tue unghie,
curva, sottile, rosea finché nasce il giorno e t'addentri nel sotterraneo del mondo.

come in una lunga galleria di vestiti e di lavori: 
la tua chiarezza si spegne, si veste, si sfoglia e di nuovo torna a essere una mano nuda.

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